Festa dell’Indipendenza dell’Armenia, il messaggio di S.E. Tsovinar Hambardzumyan
– 21 settembre 2021: Il messaggio dell’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia, S. E. Tsovinar Hambardzumyan, in occasione della Festa dell’Indipendenza dell’Armenia.
Cari connazionali,
Vorrei congratularmi con tutti noi per il 30° anniversario dell’Indipendenza della Repubblica di Armenia, l’evento più importante dell’anno per gli armeni d’Armenia e di tutto il mondo.
30 anni fa, in questo giorno, il popolo armeno, attraverso un referendum nazionale, disse il suo “sì” risoluto all’indipendenza dell’Armenia. Due giorni dopo, il 23 settembre, il Consiglio Supremo dichiarò l’Armenia una Repubblica indipendente e sovrana. In un referendum del 1995, il popolo armeno disse il suo “sì” deciso alla prima Costituzione dell’Armenia indipendente, il cui primo articolo sancì: “la Repubblica di Armenia è uno stato sovrano, democratico, sociale, giuridico”, e il secondo articolo: “il potere nella Repubblica di Armenia appartiene al popolo”. L’articolo 114 della Costituzione adottata sanciva l’immutabilità di questi due articoli.
Abbiamo quindi scelto la difficile, ma l’unica strada. Il percorso di costruzione dello Stato è stato difficile, pieno di molte sfide: il terremoto devastante, il crollo dell’Unione Sovietica con tutte le sue conseguenze politiche ed economiche, la guerra e il blocco economico. Tuttavia, abbiamo resistito, con speranza e dedizione, poiché siamo consapevoli che l’indipendenza è un valore assoluto. E non solo abbiamo resistito, ma nonostante tutte le difficoltà siamo rimasti fedeli ai valori universali: la democrazia, la libertà, lo stato di diritto.
Negli ultimi tre decenni, l’Azerbaijan ha scatenato tre guerre devastanti contro il popolo pacifico di Artsakh, l’ultima delle quali – esattamente un anno fa. Negli ultimi 30 anni, le autorità azerbaijane hanno perseguito una politica palesemente aggressiva nei confronti del semplice e inalienabile desiderio degli armeni dell’Artsakh di decidere del proprio destino e di vivere in uno stato libero e democratico. Sfortunatamente, è proprio questo contrasto dei valori con l’Azerbaijan che non consente al popolo di Artsakh di vivere in pace e in sicurezza. Tuttavia, la guerra ha dimostrato, ancora una volta, che ogni tentativo di risolvere militarmente il conflitto allontana ulteriormente la soluzione. E infine, le atrocità perpetrate durante l’ultima guerra, le atrocità disumane proprie dell’era delle caverne, l’abisso dei valori con il paese vicino Azerbaijan, hanno dimostrato ancora una volta che l’unico modo per salvare il popolo di Artsakh è l’autodeterminazione.
Colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine alle Autorità italiane per la sua posizione equilibrata e ponderata, e la mia più profonda gratitudine al fraterno popolo italiano per il suo altissimo senso della giustizia. Il popolo italiano è stato al nostro fianco e ci ha sostenuto nel nostro percorso di costruzione dello Stato, anche molto prima dell’indipendenza dell’Armenia, subito dopo il devastante terremoto di Spitak. Gli italiani oggi sono al nostro fianco, prima di tutto, fornendo un supporto, dal punto di vista dei valori, allo sviluppo della democrazia in Armenia, alla lotta alla corruzione e alla crescita del ruolo delle donne.
Cari connazionali,
Noi armeni, in Armenia, nell’Artsakh e nella diaspora, siamo più uniti quando il nostro stato è in pericolo. Ma oggi è più che importante sfruttare appieno la pace ed essere uniti anche in tempo di pace. Dobbiamo essere capaci di impegnarci e di unire le nostre forze per il successo della patria, prima di tutto nella sfera socio-economica.
Come sarà la nostra amata Armenia dipende da ciascuno di noi. L’Armenia sarà ciò che la faremo diventare insieme.
Buon compleanno, Armenia!