L’Azerbaigian continua a negare la distruzione di monumenti storici e religiosi armeni
OTTAWA – Il Comitato Nazionale Armeno del Canada (ANCC) ha ricordato lo scorso 8 dicembre dell’approssimarsi dell’undicesimo anniversario della distruzione completa del sito patrimonio dell’UNESCO in Nakhichevan, cioè il cimitero armeno di Julfa, che conteneva migliaia di khachkar.
Il 10 dicembre 2005, il governo azero ordinò la distruzione totale di tutti i rimanenti khachkar, eretti tra il VI ed il XVII secolo a Julfa, nel territorio attualmente occupato dall’Azerbaigian, che fu donato negli anni ’20 dall’URSS alla Repubblica Sovietica dell’Azerbaigian, con l’intento di amicarsi le popolazioni turcofone.
Il 15 dicembre 2005, 200 soldati azeri finirono il compito di demolire il sito, costruendoci sopra una base di allenamento militare.
Da allora, il governo azero non ha mai voluto ammettere di aver deliberatamente dissacrato e distrutto un sito patrimonio dell’UNESCO, nonostante numerose condanne internazionali.
Il presidente dell’ANCC, Shahen Mirakian, ha ricordato come la distruzione dei monumenti armeni nei territori azeri e turchi si possa ricondurre a ciò che viene definito come “genocidio bianco”, o genocidio culturale, cioè l’eliminazione della memoria di un popolo, non solo della popolazione stessa.
Mirakian ha invitato il governo canadese ad esercitare pressioni affinché il governo azero riconosca le proprie colpe e ponga fine alla campagna di genocidio culturale contro gli armeni.
(Fonte: Armenianweekly)
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