Villa Contarini, detta “degli Armeni”, ad Asolo
Nota storicamente come “Villa degli Armeni”, il complesso venne fatto costruire nel 1558 dalla nobile famiglia dei Contarini o dalla famiglia veneziana dei Surian (originari di Acri, nell’odierna Israele), passando successivamente in eredità ai Contarini. Agli inizi del XIX secolo passò di mano per varie famiglie nobili, mentre nel 1895, grazie ad una donazione dell’abate Gurekian, venne acquisita dai Padri Mechitaristi. Per qualche tempo venne utilizzata come residenza estiva per i ragazzi del Collegio Armeno, mentre attualmente è di nuovo in mani private.
Il complesso è formato da due ville distinte, costruite sui lati Nord e Sud del colle Messano, in località Sant’Anna di Asolo. Particolarità molto interessante è il fatto che le due ville sono sorprendentemente collegate tramite un tunnel che passa attraverso la collina.

Ad ovest si trova l’oratorio, costruito in stile orientale verso la fine dell’Ottocento, sotto il possesso dei Padri Mechitaristi.
La villa Cinquecentesca, orientata a sud, è ubicata in posizione dominante rispetto alla cittadina di Asolo. Un alto muro in pietra corre lungo la base dell’altura su cui sorge la struttura, mentre un secondo muro delimita l’ampia terrazza di fronte all’ingresso della villa. L’edificio, molto semplice, si eleva con un piano terra, un piano nobile e il sottotetto. Il palazzo è concluso, in alto, da un cornicione modanato su cui insiste un frontone triangolare con tre statue ai vertici: Giove e l’aquila al centro, Cerere a sinistra e Leda col cigno a destra.
La facciata sembra concepita per ospitare dipinti disposti secondo uno schema simmetrico. Le finestre sono infatti disposte in modo da formare cinque settori. I cicli pittorici affrescati sulla facciata sono opera di Lattanzio Gambara (1530-1574).

Il riquadro più grande del ciclo di affreschi riguarda la vittoria di Giuda Maccabeo su Nicanore, e si trova al centro della facciata. Altri sei rettangoli affrescati con scene bibliche si trovano ai lati della monofora posta al primo piano e tra gli interassi delle finestre più esterne, al primo e al secondo piano.
Il retro dell’edificio, molto semplice, comprende una corte semicircolare e l’ingresso del tunnel che porta al secondo edificio a nord della collina.

(Fonte: Archivio IRVV)
L’ha ribloggato su Pittura1arte2disegno3e ha commentato:
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