Levon IV di Cilicia: una comparazione iconografica
Il presidente dell’Armenian Rug Society, Hratch Kozibeyokian, ha proposto un raffronto tra un frammento di un tappeto armeno risalente al periodo compreso tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo e l’iconografia classica dell’ultimo re hetumide della Piccola Armenia, ossia Levon IV (secondo alcuni storici Leone V, considerando un conteggio differente), vissuto agli inizi del XIV secolo (1310-1341) e reggente della Piccola Armenia dal 1320 fino alla sua morte.

Nel frammento si può vedere rappresentato un re con corona, seduto su un trono con una posizione tipica orientale (come si usava all’epoca del Regno di Cilicia) e nelle mani due oggetti identici, probabilmente due fiori (forse gigli), simbolo di nobiltà.
Come comparazione è stata usata un immagine del re Levon contenuta in un manoscritto del XIV secolo, in cui si può vedere il re in una posizione molto simile.
Anche nelle monete dell’epoca si può vedere il re rappresentato nella stessa posizione, ma la differenza fondamentale risiede nel fatto che il re ha nella mano destra uno scettro ad apice crociata (potrebbe anche essere un globo con croce in cima) e nella mano sinistra un giglio. La differenza non è di poco conto perché rappresentazioni in cui il re mantiene due oggetti identici sono molto rare.
Levon IV fu un fautore della riunificazione della Chiesa Armena e Romana, e questa sua predisposizione pro-Occidentale non era vista di buon occhio dai propri baroni, i quali lo assassinarono nel 1341, anche a seguito delle invasioni dei mamelucchi e del sultano egiziano An-Nasir Muhammad, che inflissero profonde ferite al regno di Cilicia, costringendo Levon ad una tregua umiliante.