Genocidio Armeno, il professor Taner Akcam scopre una nuova prova dei fatti del 1915
– Taner Akcam, storico turco presso l’università di Worcester, dopo decenni di ricerche sul Genocidio degli Armeni, ha affermato di aver ritrovato finalmente una prova decisiva dei crimini perpetrati dall’allora governo turco, che ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento, e continua a farlo.
La “prova fondamentale” è un telegramma cifrato inviato nel 1915 dall’alto ufficiale Behaeddin Shakir, residente nella città di Erzurum, in cui chiedeva dettagli delle deportazioni degli armeni in corso. Shakir è stato anche processato per essere stato uno degli organizzatori del genocidio, anche a causa del telegramma in questione, in seguito sparito. Shakir riuscì a sfuggire alla condanna a morte del tribunale militare, ma fu in seguito assassinato a Berlino.
Secondo la ricostruzione del professor Akcam, il telegramma era stato inviato in Inghilterra nel 1922 insieme a molti altri documenti dagli armeni di Istanbul, che temevano che i turchi li avrebbe distrutti. Dall’Inghilterra i documenti sono approdati prima in Francia e infine a Gerusalemme.
L’archivio non è mai stato ispezionato da Akcam, ma ha trovato una foto del telegramma a New York, nelle mani di un nipote di un monaco armeno, che si era recato negli anni Quaranta a Gerusalemme per fotografare tutto l’archivio, su consiglio di un giudice ottomano.
Il telegramma è stato decifrato dal professore turco, secondo il quale rappresenterebbe la prova decisiva della volontà del governo di allora di attuare lo sterminio sistematico di tutta la popolazione armena, circostanza sempre negata dai vertici turchi.
(Fonte: The Jerusalem Post)
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