DVIN: ricostruzione in 3D dell’antica capitale armena
Dvin è una delle più importanti città storiche dell’Armenia, una delle sue dodici antiche capitali con quasi 1000 anni di storia.
Costruita su fondamenta preistoriche, si riscontra Dvin nei libri di storia dal 330, quando, secondo la testimonianza degli storici, il re Khosrov II Arshakuni (r. 330-338), fondò la città su una collina non lontana dalla vecchia capitale Artashat. La parola “Dvin” è una parola persiana che significa “collina”. Il re edificò la vicina foresta di Khosrov per migliorare l’aria della nuova città e attraverso di essa collegò Dvin con la fortezza e il tempio di Garni. Circa 150 anni dopo la sua fondazione, nel 481 il governatore Nerses Bagratuni proclamò Dvin capitale dell’Armenia. Quando le condizioni climatiche ad Artashat divennero intollerabili a causa dello spostamento del corso del fiume Arax che trasformò la zona in una palude, la popolazione di Artashat si sposto’ nella nuova capitale Dvin.
Secondo gli storici Sebeos e Hovhannes V Draskhanakertzi (Catholicos di tutti gli Armeni 898-929), Dvin fu conquistata nel 640, (durante il regno dell’imperatore bizantino Costas II e Catholicos Yezr), dagli arabi che devastarono la regione e saccheggiarono la città, uccidendo 12.000 abitanti e riducendo in schiavitù 35.000 persone.
Gli arabi denominarono la città “Dabil” che divenne la capitale dell'”Armenia”, unità amministrativa del Califfato arabo, sede del Vostikan, governatore del Califfato. Dvin rimase in mano araba per 300 anni.
I cronisti arabi segnalano che Dvin esportò una vasta gamma di prodotti, chiamati beni “armeni” che furono molto apprezzati nei mercati del tempo, inclusi tessuti pregiati tinti con il rosso del “Vordan Karmir” (cocciniglia).
La città fu devastata da un terremoto nell’863, ricostruita e poi quasi distrutta da una seconda scossa più grave nell’893, che seppellì 70.000 abitanti. Ricostruita, Dvin continuò ad essere centro amministrativo e religioso e fu la sede del Catholicos negli anni 475-914 (alcune fonti sostengono fino al 918). Nel 1045 Bisanzio conquistò Dvin, che poi cadde in mano ai Selgiuchidi nel 1064.
La sua ultima rinascita avvenne nel periodo degli Zakarian, che cacciarono i Selgiuchidi con un esercito armeno-georgiano guidato dai fratelli Ivane e Zakare, alla fine del 12° secolo.
Dvin venne distrutta a seguito delle invasioni di Jalal Ad-Din (1225) e dei mongoli (1236).

(Testo originale a cura del Comitato Nazionale d’Armenia del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti (ICOMOS) e approvato dall’Istituto di Archeologia ed Etnografia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica di Armenia.)