La Chiesa di San Biagio (Sveti Vlaho o Blaz, 1706-1714) è dedicata al santo patrono della città di Dubrovnik, San Biagio di Sebaste (nell’Armenia storica), costruita su progetto dell’architetto veneziano Marino Groppelli. La chiesa è in stile barocco e vanta un’ampia scalinata, un maestoso portale e diversi elementi del barocco fiorito.
All’interno della chiesa si trova una statua di San Biagio, che regge un modello della città, in argento dorato di scuola orafa locale, risalente al XV secolo, che secondo la tradizione si trovava all’interno della chiesa precedente dedicata al santo e distrutta da un incendio nel 1706. La statua fu ritrovata intatta sotto le ceneri della chiesa distrutta.
San Biagio si festeggia il 3 febbraio, e la Festa di San Biagio fa parte del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO (dal 1979).
La festa si celebra da più di mille anni, dal 972, quando, secondo la leggenda, la città venne attaccata dai Veneziani e il Santo intervenne in sua difesa.
In poche città come Dubrovnik la festa dedicata a questo santo armeno assume proporzioni simili, in quanto l’anima della città si lega indissolubilmente al proprio patrono.
La festa inizia il 2 febbraio, e la città viene illuminata e decorata in modo speciale e gli abitanti dei villaggi vicini vengono a visitarla in abiti tradizionali. Inoltre, si svolgono numerosi eventi culturali, musicali e sportivi.
La festa vera e propria si svolge il 3 febbraio, celebrando una messa solenne all’aperto, dopo la quale inizia la processione religiosa dei fedeli che sfilano con bandiere, vessilli e stendardi delle loro parrocchie e dei più alti dignitari della Chiesa Cattolica. Lungo lo Stradun e le vie della città vengono portate le reliquie di San Biagio, mentre la reliquia più preziosa della cattedrale, il santo pannolino di Gesù Bambino, viene portato sotto al baldacchino.