Shushi – Chiesa del Santo Cristo Salvatore
— (Dalla pagina Facebook Artsakh Monuments): Di tutti i monumenti costruiti in Artsakh tra il XVI ed il XIX secolo, ci sono solamente 9 chiese che presentano una cupola, di cui 5 si trovano nella città di Shushi. Una di queste è Ghazanchetsots, la Chiesa del Santo Cristo Salvatore, considerata l’orgoglio della città. Le altre 4 sono Kanach Zham, la Chiesa Verde, Aguletsots, Megretsots e il monastero di Kusanats. Le prime chiese costruite a Shushi erano fatte in legno, compresa Ghazanchetsots. Il luogo in cui fu costruita la chiesa in pietra al posto della precedente in legno è sconosciuto, ma è noto che nel 1847 la chiesa era in rovina. In base alle poche informazioni disponibili, la chiesa era a 3 navate con cupola. Nel 1847 il Metropolita Baghdasar instaurò una corrispondenza con il Sinodo di Etchmiadzin per avere il permesso di restaurare la chiesa. Nel corso di uno scambio epistolare durato 4 anni, avanzò l’idea di costruire una nuova chiesa al posto di quella originale. Tre anni prima, nel 1844, Hovhannes Eramishyants e Abraham Eramishyants da Shushi iniziarono la costruzione della torre campanaria. Il campanile, composto da 3 livelli ornati da angeli, sopravvissuto fino ai giorni nostri, fu costruito nell’arco di circa 15 anni e concluso nel 1858. L’idea della costruzione di una nuova chiesa tornò alla luce nel 1867 e nel 1870 iniziarono i lavori, che proseguirono per 16 anni. Ghazanchetsots è un grande monumento architettonico, coperto da pietra calcare locale di color latteo. La gloriosa cupola si poggia su 4 pilastri. L’esterno è lussuoso, tutto è decorato con ornamenti, in particolare gli archi delle porte e delle finestre.
In cima alla porta sud del tempio c’è il seguente protocollo di costruzione.
Per la grazia dell’Onnipotente, il maestoso Tempio Sacro fu costruito nella città di Shushi, la Chiesa del Santo Cristo Salvatore di tutto il popolo, la cui costruzione iniziò nel 1868, il regno del pio imperatore, il grande imperatore di tutta la Russia Alessandro II e patriarcato di Giorgio D., si concluse nel … 20 settembre 1888
Le absidi sfaccettate, lunghe oltre 34,7 metri, larghe circa 23 metri e alte 35 metri, sono di forma rettangolare e sporgono sulle quattro facciate di questo monumento, il che gli conferisce una composizione a crociera.
Nel centro della città, è molto più alto di tutti gli edifici; sullo sfondo delle verdi colline circostanti, sorge non solo sull’altopiano, ma anche sull’ampia valle di Karkar. La pianificazione e il progetto generale della chiesa di Santo Cristo Salvatore di Ghazanchetsots riechiama la cattedrale di Etchmiadzin.
I nomi del maestro e dell’architetto sono noti dall’iscrizione nella parte inferiore della facciata del palco: “Ho presentato un’immagine sacra in memoria del costruttore del tempio – Avetis Eramishenets 18, nel 1886 e l’Architetto – Simeon Ter Hakobyan“.
L’iscrizione del campanile si trova sulla facciata orientale, incisa in 9 linee in una cornice di pietra. “Questo campanile è stato costruito in memoria del defunto Gabriel Hovsepyan Batireants, il defunto Gazanchetsi Mkhti Mkrtich Margaryan Khandamirants di suo marito Balasan, i figli di Harupi, Stepan, Ghazanchets, in generale, tutte le persone forti vedono nella gloria delle loro anime la salvezza di tutti i viventi, che morirono per la vita dei parenti, 1858“.
La chiesa è in pericolo dopo l’occupazione dell’Azerbaigian. La cupola è stata rimossa, non è chiaro quali lavori di costruzione verranno eseguiti, quali danni verranno arrecati ad uno dei più grandi edifici religiosi dell’Armenia.