Il Re Armeno di Madrid, Levon Lusignano
– Un Re può fare tutto, anche regalare città ad un altro Re…
Questa, infatti, è la storia incredibile dell’ultimo re latino del Regno Armeno di Cilicia, Levon Lusignano (Leone VI d’Armenia, anche Leone V). Il Regno di Cilicia concluse la sua nobile storia nel 1375, quando un’orda di mamelucchi riuscì ad invaderlo completamente, costringendo il re Levon prima a rifugiarsi nella fortezza di Kapan, ed infine a consegnarsi alle forze maomettane, che lo mandarono in esilio a Il Cairo.
Nel 1377 Levon conobbe un frate francescano, Jean Dardel, e i due diventarono amici. Il re decise di assumerlo come segretario e il frate, di ritorno in Europa, decise di perorare la causa del re riuscendo a convincere il re di Spagna Giovanni I di Castiglia ad aiutarlo, pagando il riscatto ai mamelucchi pur di liberarlo.
Quando Levon Lusignano arrivò in Spagna era ridotto in povertà oltre che malato. Il re Giovanni I decise di nominarlo Signore di Madrid, e gli regalò nel 1382 le città di Madrid, Ciudad Real ed Andujar, con la promessa di vederle restituite alla morte di Levon. L’atto, che non ha eguali nella storia, scioccò i nobili castigliani. Durante questo periodo, re Levon fece ricostruire le due torri del castello di Madrid, l’Alcazar Real. Le torri erano chiamate Torre del Bastimento e Torre del Homenaje (Omaggio).

La presenza del re armeno non piacque però agli abitanti di Madrid, che mostrarono apertamente la loro ostilità, per cui Levon fu costretto a scappare in Francia. Durante il soggiorno in Francia, Levon tenta di risolvere la guerra tra Francia ed Inghilterra che andava avanti da quasi cent’anni (la famosa Guerra dei Cent’anni), recandosi in Inghilterra a parlare con il re Riccardo II come ambasciatore del re francese Carlo VI. L’obiettivo di Levon era di pacificare Francia ed Inghilterra in modo da poter organizzare una nuova Crociata finalizzata al recupero delle sue terre occupate dai mamelucchi, ma l’incontro organizzato nel 1386 non ebbe successo.
Levon non riuscì mai a recuperare il suo trono, e infine morì a Parigi nel 1393.
Venne quindi sepolto nel Convento dei Celestini, e la sua lapide è ora conservata nel Museo all’interno della basilica reale di Saint-Denis.

L’effigie sulla lapide probabilmente è stata eseguita mentre il re era ancora in vita, e si tratta di un’opera d’arte di alta qualità. Il re tiene in mano lo scettro e i globi, simbolo dei grandi principi. Sulla pietra tombale è riportata la scritta:
Qui giace il molto nobile ed eccellente Principe Leone di Lusignano V, re Latino del regno di Armenia, che morì a Parigi il 29° giorno di Novembre dell’anno di Grazia M.CCC.IIIIXX.XIII. Pregate per lui
(Fonti: Wikipedia; fonte 2; SputnikArmenia)