Lo “storico” azero Yagub Mahmudov cancella 5000 anni di storia armena nel Caucaso
Le falsificazioni storiche ad opera dello Stato autoritario azero (inventore della “diplomazia del caviale”) non finiscono mai di stupire, rasentando spesso il ridicolo per l’assurdità di alcune affermazioni di sedicenti professori e/o storici.
Ultimo in ordine di tempo il professor Yagub Mahmudov, Direttore dell’Istituto di Storia di ANAS: non proprio il primo di passaggio, insomma.
Secondo il suddetto “storico”, gli Armeni tentano in tutti i modi di falsificare la Storia, ponendosi come la popolazione originaria del plateu compreso tra l’Anatolia orientale e il Caucaso, per portare avanti le sue rivendicazioni.
La teoria di Mahmudov, basandosi su una lettura abbastanza fantasiosa dello storico Erodoto, afferma che gli Armeni sarebbero originari nientemeno che dei Balcani, e connessi etnicamente con i Frigi, per cui non c’entrerebbero nulla con l’Asia Minore. Sempre secondo il luminare azero, la prima “provincia armena” nel Caucaso fu istituita nel 1828 nei territori del khanato di Irevan, appartenente all’allora Azerbaigian (piccola nota di colore: l’Azerbaigian fu creato come territorio statale dall’URSS nel primo Novecento, in precedenza non esisteva nessun territorio ufficiale azero). Fu quindi grazie agli zar che gli Armeni riuscirono ad avere un fazzoletto di terra, tra l’altro a scapito degli azeri! Prima del diciannovesimo secolo non sarebbe esistito nessuno Stato denominato Armenia nel Caucaso del sud (!).
L’articolo potrebbe benissimo venir catalogato come una delle migliaia di bufale che popolano il web, se non fosse per il fatto che non è che l’ultimo di una lunga serie di articoli creati ad arte prima per screditare, e poi per tentare di annichilire la storia plurimillenaria di uno dei popoli più antichi del mondo. Il piano è chiaro: continuare la pulizia etnica iniziata con il Genocidio Armeno da parte dei turchi, passando per la pulizia culturale (gli azeri, in questo, sono dei fedelissimi alleati dei turchi). Quando questa non è possibile, si tenta la via della negazione storica.