Gli Stati Armeni nei secoli
L’Armenia Storica è centrata nel plateu Armeno. I confini dei vari Stati Armeni sono cambiati nel corso dei millenni, ma il cuore della civiltà Armena è sempre stato il plateu compreso tra l’Anatolia Orientale e il Caucaso del sud (corrispondente all’incirca al territorio che in epoca medievale si credeva potesse corrispondere all’Eden biblico).
Come si vede dalla mappa, la massima espansione dell’Armenia è avvenuta durante il Regno di Tigrane il Grande (definito all’epoca il Re dei Re, intorno al 70 a.C.).
In epoca medievale (1080-1375), a seguito delle invasioni dei turchi selgiuchidi in Anatolia, il centro del nazionalismo armeno si trasferì in un territorio abbastanza protetto, vale a dire la Cilicia, una regione protetta a nord dai Monti del Tauro ed affacciata sul mar Mediterraneo, il che permise agli armeni di intrattenere rapporti commerciali con la Repubblica di Venezia e con l’Europa in generale.
In tempi più recenti, nei brevi periodi in cui l’Armenia riuscì a formare una Repubblica indipendente, il suo territorio si restrinse sempre di più, fino a comprendere l’attuale territorio della Repubblica d’Armenia fino alla regione comprendente il lago Van e la regione di Kars.
Nella mappa si può vedere, tratteggiata, anche la cosiddetta Armenia wilsoniana, così come era stata definita dal Trattato di Sevres, firmati a seguito della sconfitta dell’Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale.
La regione tratteggiata in giallo, infine, rappresenta quella che si può definire come l’Armenia Storica, cioè il plateu in cui gli armeni hanno vissuto praticamente sempre negli ultimi millenni, almeno fino al Genocidio Armeno, che ne ha decretato la scomparsa dall’Anatolia Orientale.
