Sua Santità diletto fratello in Cristo,
Offriamo grazia e gloria al Signore, perché oggi in questa Cattedrale della discesa dell’Unigenito Figlio con fraterno amore e preghiera salutiamo Sua Santità e la delegazione che L’accompagna. Siamo profondamente toccati che, accettando il nostro invito, ha deciso di visitare l’Armenia e la Madre Sede di Etchmiadzin fondata da Cristo. Questo antichissimo tempio è la testimonianza del sacro voto che il nostro popolo sigillò con Dio. In questo luogo santissimo discese Gesù Cristo e con la Sua santa destra fondò la Santa Etchmiadzin: la Sancta Sanctorum di tutti gli armeni. Con la provvidenza divina e con la visione e gli sforzi indefessi del secondo Illuminatore e Patriarca San Gregorio, si rinnovarono nel cuore del nostro popolo le lampade della fede accese con l’evangelizzazione dei santi apostoli Taddeo e Bartolomeo. Da quell’ora in poi la luce folgorante di Santa Etchmiadzin unisce il nostro popolo attorno all’Ararat e all’Arca di Noè con la sua patria dispersa, coi suoi valori e con la sua storia. Siamo infinitamente lieti che oggi nella santa Cattedrale della discesa dell’Unigenito, in gloria del Signore, si uniscano le preghiere dei vicari delle Sedi Apostoliche di San Pietro e di S.S. Taddeo e Bartolomeo in supplica per la pace ai fedeli e al mondo, per l’amore, lo spirito fraterno e per la collaborazione prolifica. In questo momento con sentimenti calorosi ricordiamo le visita del Suo venerabile predecessore Santo Giovanni Paolo II in Armenia, in occasione del 1700° anniversario di proclamazione del Cristianesimo come religione di Stato. Quella era la prima visita alla nostra Patria del vicario della Sede di San Pietro, il che diede una spinta collaborativa nelle relazioni fraterne delle nostre Chiese. Relazioni che anche Lei ha contribuito a far crescere nelle diverse tappe del suo servizio, mostrando particolare calore nei confronti della nostra Chiesa e del nostro popolo. La visita di Sua Santità è una nuova conferma della fratellanza e della collaborazione delle nostre Chiese che rafforza i fedeli apostolici e cattolici, e riempie con ottimismo che nella nostra vita debbano essere più tangibili le testimonianze della fede impastate con amore cristiano.
I figli del nostro popolo ricordano con gratitudine la Sua messa solenne nella Cattedrale di San Pietro offerta in memoria delle vittime del Genocidio Armeno ed il Suo discorso storico in cui ha condannato il Genocidio stesso. Ringraziamo il Signore, perché oggi qui insieme con Sua Santità, coi figli della Chiesa Cattolica, coi concittadini nostri e coi numerosi figli del nostro popolo arrivati qui in occasione della Sua visita, possiamo pregare e invocare l’intercessione delle Vittime canonizzate del Genocidio armeno. La testimonianza di sangue è la garanzia della vittoria di fede non solo per il popolo armeno ma soprattutto della fede cristiana tutta. Così dice anche l’apostolo “perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio” (Sec. Cor. 4:15).
Dopo le devastazioni del Genocidio Armeno e degli anni della dottrina ateistica del comunismo, oggi la nostra Chiesa in condizioni di indipendenza di stato rivive un risveglio spirituale realizzando liberamente la missione apostolica dentro la vita del nostro popolo. La nostra Chiesa porta la propria partecipazione nella vita pancristiana, avendo la ferma convinzione che in questo periodo, dove nel mondo le crisi spirituali, politiche, economiche e umanitarie si aggravano, più che mai acquista sempre più importanza la preghiera ecumenica delle chiese sorelle e la loro collaborazione per rendere prolifica la missione della chiesa di Cristo, per la conservazione e valutazione dei valori spirituali e morali nel mondo, per la tutela dell’amore verso il prossimo, con cui si possono incorporare nella vita i veri valori di sicurezza e di benessere.
Innalziamo preghiera per l’assestamento e splendore della Santa Chiesa di Gesù, per l’amore e lo spirito di benevolenza e per il rafforzamento della pace e della concordia nel mondo. Invochiamo il sostegno del Signore per Sua Santità, augurandoLe lunghi anni di benportante e fecondo governo in splendore della Chiesa Cattolica e M consolazione dei fedeli.
Sia benvenuto in biblica terra d’Armenia e a Madre Sede di Santa Etchmiadzin.
Che la misericordia, la grazia e le benedizioni del nostro Signore e Salvatore di Gesù Cristo siano con noi tutti.
Amen
Discorso del Santo Padre, Papa Francesco


